mercoledì 9 dicembre 2009

Coscienze celate

Jaila non aveva un che da perdere o da lasciare
un cuore duro da criminale
ma ha parlato troppo si è mosso male
e ora non sa più che vive a fare

nato in un crepuscolo antico
Vito è imprigionato nel riflesso di un tempo passato
ha sepolto la moglie e sparato al suo cane
e in fondo si chiede perchè tira a campare

era una grande speranza la sua intelligenza
scorreva liscio verso il suo avvenire
fino a quando ha dovuto reagire
un gesto d’istinto un colpo fatale
Michele è sceso dal mondo alla prima stazione

il suo sguardo era vivo di un colore assai chiaro
era libero e bello come un animale
figlio di uno stupido mondo che ci vuole in catene
Mario ha distrutto i sogni di chi non ha saputo amare
e si sente punito da Dio in modo esemplare

Antonio era il migliore nel suo mestiere
la sua fatica apprezzata e pagata bene
ma ha chinato il capo ad un altro padrone
una bocca di vetro ora è il suo cannocchiale
e al di là di questa notte non sa che guardare

delle tante promesse fatte sopra all’altare
le ha assicurato solo il dolore
ma il denaro non riempie il vuoto nel cuore
Giorgio ha capito che è stato un errore
ma è una cosa a cui non può più rimediare
e ora raccoglie gocce di vita dal suo continuo morire.


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Coscienze celate by Luigi Fiore is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.

giovedì 3 dicembre 2009

La mia rivoluzione

In una pigra solitudine ho trascinato le ruote cigolanti del mio carro
conservando il mio scudo d'oro al sicuro da occhi infidi dal cuore bugiardo
l'ho tenuto al riparo per paura che mani lerce potessero intaccarlo
ho resistito bruciando buona parte dei fiammiferi in un freddo riservo

c'era in me un' inspiegabile consapevolezza che questo fosse sufficiente
ma la prudenza che ti salva, ti toglie l'occasione di essere presente
è un dolore enorme sapere di essere qualcosa per le tue rinunce
ma la lezione io non riesco a impararla, forse perchè ce n'è un'altra che mi riguarda

annichilito dall' incuranza che ho ancora per me stesso in ogni attimo pensante
vorrei uccidere quel che sono ma non ho il coraggio di fare niente
quello che cercavo l'ho trovato e non è roba da poco
però come sempre guardando indietro mi chiedo quanto ho sbagliato

ma quanto è inutile tirare le somme se la corsa non è ancora finita
schiavo di vincoli temporali aggrovigliato in queste torture mentali
ragiono e deliro come un mentecatto
di quello che ero e che sono resto sempre insodisfatto

e tra le tante domande solo una risposta ne ho trovata
quando mi è accaduta una cosa inaspettata
nel momento in cui avevo ceduto all'impossibilità di ogni evento
è sopraggiunto improvviso un cambiamento violento

perchè dal suo arrivo è avvenuta una rivoluzione
che è cominciata con una morte ed una resurrezione
con grande pazienza e poche parole
mi ha dimostrato cosa significa "amore"

lei è la finestra che si è spalancata nelle mie svogliate abitudini
scacciando gli spettri e le ombre, irradiando i miei angoli ermetici
ora che so quanto abbia bisogno delle mie attenzioni
sto imparando ad accettare le mie miserie, i miei errori.

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Il mio specchio

Io sono nato in un mondo che non mi rappresentava
un mondo che era altro dal mio pensiero
io sono cresciuto in un mondo che aveva ripudiato la saggezza
io morirò in un mondo che sarà il mio specchio.


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Il digiuno

C'è stato un tempo in cui il mio sogno era speranza
uguale alla libertà di alzarsi e cantare in un giorno di sole
quando il desiderio nasceva dalla voglia di essere felice nel mondo
di conquistare un traguardo e magari fermarsi fiero ad ammirarlo
ma ora che non c'è più nulla per stare seduti a fantasticare
bisogna invertire la rotta di questa nave "Destino"
perchè l'orizzonte lungo il nostro cammino non è per niente sereno
dobbiamo ricostruire il palcoscenico della vita
perchè è andato in malora, corroso dai tarli, piegato dalle pioggie
le nostre generazioni si devono votare al sacrificio per il bene futuro
perchè da troppo ne siamo a digiuno
è arrivato il momento di licenziare i giorni senza volontà di cambiamento
è arrivato l'attimo preciso in cui dobbiamo scegliere se essere o morire
è giunta l'ora di ricominciare da capo.

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Il mio potenziale


Mi accorgo che non è ancora espresso
in modo funzionale il mio potenziale
mi incuriosisce sapere quale sia
la massima vetta a cui posso arrivare

cimentarmi nell'agonismo della vita
è qualcosa che ambisco concretizzare
mi sento come uno che ha pisciato sui propri fiori
non sapendoli annaffiare

sto concentrando ogni mia cognizione
per un bene a mio parere solo ideale
ma io credo in dio e nel suo disegno
e mi diverto quando lo devo interpretare

per ora sto tranquillo nel mio guscio
ma presto un nuovo sisma mi farà rialzare
e dovrò appoggiare tutto il peso delle circostanze
sulle mie ginocchia gracili da rifare

sono acuto e riflessivo prudente ed istintivo
ho caratteri forti e mi sforzo di amare
aggrapparmi alla ragione è un'abitudine
che prima o poi dovrò decidermi a lasciare.