martedì 14 dicembre 2010

Soldato

Senza pensarci troppo hai deciso
che per vivere avresti ucciso
ancora deboli i peli sul tuo viso
quando il primo colpo hai esploso

come un comandamento hai rispettato

gli ordini che ti avevano assegnato
a costo di sacrificare te e chi ti è più caro
hai obbedito alla parola del tuo sovrano

lì immerso nel fango per ore ad aspettare

assaporando nell’aria, della morte, l’odore
con un morso di cibo duro da ingoiare
hai resistito in questo gioco all’orrore

hai combattuto per poco più di un quattrino

buono giusto per un bicchiere di vino
bevuto alla salute del tuo caro patrono
che ti ha assolto ogni volta che gli hai chiesto perdono

conoscevi benissimo qual era il tuo destino

e quasi lo hai atteso come fosse un dono divino
quello di crepare in battaglia e marcire sul suolo
onorando un patto in cui hai ceduto d’essere un uomo

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mercoledì 1 dicembre 2010

Oltre i confini

L'amore va oltre i confini di un addio
vive, seppur nascosto dall'orgoglio dell'io
e vagando tra i pensieri, quando apri certe porte
lo ritrovi così ingenuamente forte
e provi a sfuggirgli, a cambiare via
o a fare finta che non ci sia
allora insegui una spiegazione razionale
non vuoi ammettere che fa ancora male
e invece è lui che si dimena e grida
lui, che tuttora ti ruba la vita
ora che sono identici i tuoi giorni
come rumori che confondi
tu uomo libero dai pensieri in gabbia
sei come un re in un castello di sabbia
vorresti gridare ma il dolore è muto
perchè hai la risposta ma il tempo è scaduto


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martedì 23 novembre 2010

Il ritorno

Vorrei che ritornasse la solidarietà tra le persone
Vorrei che ritornasse il contatto con la natura, con la terra
Vorrei che ritornasse la saggezza tra gli anziani
Vorrei che ritornassero i giovani impegnati nella conquista dell'eguaglianza sociale
Vorrei che ritornasse l'interesse verso l'arte
Vorrei che ritornassero i mecenati interessati a sostenere gli artisti
Vorrei che ritornasse la possibilità di incontrarsi per le strade, per confrontarsi, per crescere
Vorrei che ritornasse la semplicità con cui si viveva la vita
Vorrei che ritornasse la possibilità di fare le cose per passione e non per costrizione
Vorrei che ritornasse la capacità di ribellarsi quando si attenta alla dignità dell'uomo
Vorrei che ritornasse la purezza primordiale di questo pianeta
Vorrei che ritornasse la libertà se è mai esistita

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lunedì 15 novembre 2010

Macchie

Quello che siamo è ancora ignoto
come macchie colorate
ci muoviamo sulle strade
alimentati da un illuso scopo
occhi smarriti corpi cadenti
appiccicati da sentimenti
apparenti domatori
domati in frustrazioni
ci rifugiamo in pensieri silenti
come rapiti dalle nostre menti
perduti nei suoi labirinti
sguardi immobili e distanti
abbiamo eretto templi, scavato il mondo
inventando trappole per finirci dentro
privato le parole del loro valore
facendo un uso abusivo di tutto il reale
usiamo ricorrenze spesso insensate
come valvole di sfogo calibrate
marciamo sicuri e a grandi passi
diretti lontano da noi stessi


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martedì 2 novembre 2010

Arte

Come è facile sentirsi un'artista
imbracciare una chitarra di valore
suonare accordi con precisione
cantare con una giusta intonazione
ma a mio parere l'arte è tutto un altro affare
l'arte è quell' inarrestabile spinta interiore 
che fa partorire piccole perle lucentissime, vive
che scuotono l'anima delle persone
e che le risvegliano dal loro torpore 

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domenica 31 ottobre 2010

Nel cuore della terra

Singhiozzando questo viaggio mi porta fino a sera,
come un sole intermittente in un cielo aggredito dal cemento
le parole diventano rumore e la confusione diventa silenzio nella mente
e così i pensieri non trovano un attracco ed i sogni colano giù a picco
la mia immagine si sveste di qualsiasi emozione
per un misto di pudore e di discrezione
ma appena trovo un’occasione concedo spazio a quel che sono
ma questa vita più si allunga più me ne offre meno
è la gente che ha paura di aprirsi ad esplorare
resta chiusa nel proprio orto e di allargarlo non ha la minima intenzione
per questo se lo invadi poi si sente soffocare
perché non ha modo per poterti ospitare
con i piedi i nudi mi incammino nel cuore della terra
con i vecchi compagni al mio fianco e che sembrano lì in eterno
so che presto regalerò a me stesso quello di cui ho bisogno
la vita non è più quella di prima, la sua percezione ora è nitida e serena

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venerdì 8 ottobre 2010

Lontano

Come sempre lontano dai giri comuni
di incontri, riunioni
resto in disparte mentre tutti si danno da fare
per mettersi in mostra, per comunicare
del resto so che questo è il mio ruolo
la mia condanna quando resto da solo
ma non riesco a svestirmi dei panni che indosso,
mi sentirei nudo fino all'osso
colgo poche occasioni per essere libero
o per scoprire il mio animo
rassegnato più di un ergastolano
non esiste chiave che mi possa liberare
nella mia mente carta vetro il mondo si muove lentamente
gratta la superficie della gente
negli abissi delle parole trovo luce
ma non ho chiaro ancora dove questa conduce
ma ci provo comunque a fare chiarezza
nell'atomo di universo che mi attraversa
e come un bambino o come le persone curiose
mi domando sempre il perchè delle cose
ho il dono abilissimo di non farmi notare
e molto spesso ho il dubbio di sbagliare mestiere
ma è la tragedia di ogni mente speciale
avere un'anima d'oro e non farla apprezzare


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lunedì 27 settembre 2010

Sono impreparato

Sono impreparato davanti ai sogni che faccio
sono impreparato quando mi chiedi un abbraccio
sono impreparato per le risposte che non trovo
o quando chi sbaglia mi dice perdono

sono impreparato insoddisfatto per quello che vivo

sono impreparato perchè a volte non ne ho motivo
sono impreparato per i problemi che ammazzano la gente
sono impreparato per quelli che mi creo nella mente

sono impreparato se uno sguardo mi vuole parlare

sono impreparato non sono sicuro di sapere amare
sono impreparato non so gestire le mie conquiste
sono impreparato perchè non so sorridere alle sviste

sono impreparato per le parole che dovrei usare

sono impreparato e passo il tempo a meditare
sono impreparato per la paura che ho di fare errori
sono impreparato perchè si impara poco quando si pensa da soli

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mercoledì 22 settembre 2010

Figlio delle luci dell’alba

Sono figlio delle luci dell’alba
quando il blu della notte é un colore sbiadito
quando le cose prendono forma
e le città si mettono in moto

in quegli istanti mi muovo inquieto

serpeggiando tra i miei desideri
cercandone forse il segreto
la chiave che di colpo li avveri

nonostante il disegno studiato

il reale sfibra il mio piano
così anche il suo risultato
come un pesce mi scappa di mano

bestemmio rabbioso, mi aggrappo al signore

per domani l’altro conservo la vita
nell’attesa di un’altra occasione
nascondo al mondo la mia ferita

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La merda intorno

A poco a poco intorno è comparso il letame
e sembrava assurdo per me continuare
così ho tentato uno slancio nel cielo
dove la puzza si sentisse di meno
ma non trovando appigli per questo mio volo
sono caduto nel pantano di nuovo
sporco e schifato peggio di prima
e non avendo un rimedio né una medicina
mi sono aperto un varco in questa laguna
e ora procedo senza nausea alcuna
…meglio andare tra la merda a testa alta
che sbatterci dentro ogni giorno la faccia.

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sabato 24 luglio 2010

Stranieri del mondo

Gli intrighi e le manovre di speculazione degli uomini del '900 hanno avvelenato i tempi, alterato la naturale percezione delle cose, modificando per sempre la realtà sensibile; quei criminosi affari hanno gettato una luce di timore nei cuori delle persone, privandole per sempre della fiducia verso gli altri.
La mia generazione è cresciuta con un velo sugli occhi, e solo pochi sono riusciti a scoprirli, e per questo si sentono da un lato dei privilegiati, dall’altro dei solitari, quasi degli stranieri del mondo.
L’ambizione costoro è quella di inaugurare una nuova era, fatta di naturalezza e umanità. Anche se non ho mai parlato con loro sono sicuro che il loro sentire è uguale al mio, che le loro aspettative sono quelle che ho descritto.
C’è un abbraccio spirituale e morale che unisce le nostre esperienze esistenziali.

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mercoledì 23 giugno 2010

La mia imperfezione

Sono fiero della mia imperfezione
degli spigoli acuti del mio pensare
che non si possono incastrare
negli ingranaggi della società occidentale
sono fiero del fatto che ho tanto da conquistare
e che non si soddisferà salendo su un altare
o comprando una casa dove andare ad abitare
sono fiero che ho ancora molto da imparare
ma che sono sulla giusta via per poterlo fare
sono fiero di aver perso tante volte la direzione
perché alla fine è stato costruttivo anche vagare
sono fiero della mia ambizione
perché malgrado il mondo è ancora pura e salutare
vado fiero di ogni successo personale
come delle mille sconfitte che ho dovuto affrontare
sono fiero della mia imperfezione
tanto quanto lo sono gli altri della loro realizzazione


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Based on a work at ildivanodellospirito.blogspot.com.

sabato 23 gennaio 2010

Riconoscenza al mondo

Ringrazio il sole che mi dona i suoi raggi
ringrazio l’acqua perché sa dissetarmi
ringrazio il vento che asciuga i miei panni
ringrazio il cielo perché sa ispirarmi
ringrazio il fuoco che mi scalda gli inverni
ringrazio i frutti perché posso mangiarli
ringrazio la pioggia che nutre le piante
ringrazio la terra perché sa sostenerle
ringrazio tutto quello che il mondo mi offre e lo benedico
chi assassina queste fortune per me è soltanto un ingrato


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martedì 12 gennaio 2010

Rumori

Rumori di secchi vuoti che si scontrano con l’asfalto
rumori di sedie trascinate sul pavimento del piano di sopra
rumori di topi che rosicchiano le pietre nel muro di casa
rumori elettrici che ronzano da impianti scadenti
rumori di stomaci vuoti e di stomaci pieni
rumori di cancelli che si chiudono e di chiavi che aprono
rumori del vetro dei bicchieri che tintinnano in cucina
rumori di auto che passano da un orecchio all’altro come in stereofonia
rumori di sveglie che suonano ripetutamente fino a quando la noia cede al fastidio
rumori delle fontane condominiali che schizzano l’acqua fino a colmare taniche ingiallite
rumori indistinguibili, rumori indefinibili a distanze incomprensibili
rumori del legno che si assesta e che schiocca
rumori che nascondono rumori
rumori di tacchi e di suole, pesanti e anche un po’ ritmati
rumori di ante che sbattono, di persiane che calano
rumori nella mente che nessuno può percepire
c’è una folla di rumori che si mescolano e diventano tutt’uno
fino a generare uno strabiliante, un selvaggio frastuono.


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